Vengo a sapere che Repubblica ha pubblicato un articolo di un certo Roberto Malini, in cui afferma che Vittorio Arrigoni sarebbe stato “ucciso da Hamas”.
Qui, noi non abbiamo mai detto che Vittorio Arrigoni sia stato ucciso dagli israeliani: cui prodest non costituisce per noi prova, e l’imbecillità umana è capace di orrori inimmaginabili.
Ma immaginarsi che Hamas decida di murare l’unica crepa nel muro mediatico che lo circonda, eliminando l’unica voce occidentale che parli a favore dei prigionieri di Gaza: beh, ci vuole una fantasia sbrigliata ben maggiore di quella di chi ha scritto i Protocolli dei Savi di Sion.
Certo, Roberto Malini potrebbe essere un esperto di Gaza, uno di quelli che quando assiste a un incontro segreto di Hamas, lo scambiano per uno di loro. Magari sa cose che un povero laureato in lingue orientali, come il sottoscritto, non sa. Quando c’è qualcuno che ne sa più di me, me ne sto zitto.
Ma Roberto Malini, ammesso a scrivere su Repubblica, non è uno che sta a Gaza.
Non è nemmeno un giornalista.
E’ un artista alternativo e ufologo italiano che fa il pubblicitario per l’IBM e che ha fondato una macchina per comunicati stampa, chiamata Everyone Group.
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