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sabato 7 luglio 2012

Verità e giustizia per Genova: "Le scuse non ci bastano, dimettetevi."

Riprendiamo la lettera già pubblicata da altracittà.

 Il capo della polizia Antonio Manganelli dice che è arrivato da parte sua il momento delle scuse. La richiesta di scuse è un gesto che merita sempre rispetto e quindi, per la parte che ci riguarda, le accogliamo. Al tempo stesso però diciamo che questo messaggio di scuse è laconico e tardivo, undici anni dopo i fatti e un giorno dopo la sentenza di Cassazione, e ha bisogno d’essere accompagnato da azioni concrete. Inoltre il dottor Manganelli non dice per che cosa chiede scusa. Per le violenze alla scuola Diaz? Per i falsi nei verbali? Per la costruzione di prove fasulle? O per i depistaggi e il boicottaggio sistematico, pluriennale delle inchieste della magistratura? Forse per le promozioni accordate ai dirigenti imputati? O per non averli sospesi dagli incarichi né al momento del rinvio a giudizio né dopo le condanne di secondo grado?
La verità è che il dottor Manganelli e il suo predecessore Gianni De Gennaro sono i maggiori responsabili, sotto il profilo morale e professionale, di tutto ciò che è accaduto nel caso Diaz fra la notte dei manganelli (21 luglio 2001) e il pomeriggio della Cassazione (5 luglio 2012), sono quindi responsabili di una condotta inaccettabile per una polizia democratica. Crediamo che il dottor Manganelli e il dottor De Gennaro, nel frattempo addirittura assurto a ruoli di governo, abbiano una via maestra da seguire, se vogliono dare un contributo alla credibilità della polizia e delle istituzioni: le dimissioni dai rispettivi incarichi.

La sentenza Diaz ha creato un autentico terremoto ai piani alti della polizia di stato e ha dato avvio a una fase nuova, che deve portare a una riforma democratica dei nostri apparati di sicurezza. Alcuni provvedimenti sono ormai urgenti:

Una seria legge sulla tortura;
L’obbligo per gli agenti in servizio di ordine pubblico di indossare codici alfanumerici che li rendano riconoscibili;
La cancellazione della riserva del 100% dei posti in polizia a chi presta servizio militare volontario.
La creazione di un’istituzione indipendente di tutela dei diritti umani, con poteri di indagine e di intervento disciplinare.

Comitato Verità e Giustizia per Genova, 6 luglio 2012