Uscire dall'euro? Lettera a Giulietto Chiesa
Seguo Giulietto Chiesa da qualche anno, ed a parte le sue idee, le sue inchieste e le sue battaglie che mi trovano concorde, dal lato umano mi ispira fiducia (nonostante io lo abbia visto solo attraverso il video). Conosco Megachip e sono interessato a tutte le tematiche che affrontate. Sono d’accordo che questo sistema sia finito, saturo, e che bisogni trovare nuove “Alternative” per la nostra vita. Sono anni che cerco di parlarne e spronare i miei amici, conoscenti, familiari, ma non è per niente facile coinvolgerli sul serio, nonostante che si rendano perfettamente conto che la situazione è molto delicata e che le prospettive future spaventino e non poco. Sono pienamente d’accordo sul “non pagare il debito”, pur pensando alle conseguenze che questa decisione così importante possa avere. Ma credo che restando nell’Euro, le conseguenze ed il futuro sarebbero e saranno molto peggiori. E poi, l’idea di essere considerato un “consumatore”, un codice fiscale o addirittura un “codice a barre”… con presente e passato pesantemente influenzato dalle decisioni e dalle strategie stabilite a tavolino dai signori del “dietro le quinte”, mi fa davvero impazzire di rabbia. Io punterei molto su questo tema. Il “NON PAGARE IL DEBITO” potrebbe diventare davvero l’arma vincente di “Alternativa”. L’italiano, pur dormiente, sa che le cose così sono diventate insostenibili e che rischiamo sul serio di diventare un paese di terzo mondo. Ovviamente sono perfettamente consapevole che faranno di tutto per discreditarci e buttare fango sulle nostre tesi, che la lotta sarà dura, ma qui non stiamo parlando di vincere un privilegio o ottenere una concessione. Qui si parla di sopravvivenza della nostra Italia. Il “rischio ne vale altamente la candela”. E’ stato fatto un “golpe” di stato alla popolazione non solo italiana, ma europea. E questo iniziando dal Trattato di Maastricht, proseguendo con l’entrata nell’Euro e finendo con il Trattato di Lisbona. La maggior parte della popolazione nemmeno conosce i contenuti del Trattato di Lisbona e nemmeno sospetta che il funzionamento dell’Euro ci abbia totalmente tolto la sovranità monetaria. In tanti non immaginano a chi davvero appartenga la Banca d’Italia ola BCE… Maquesto fa parte della strategia: rendere la popolazione apatica ed ignorante, creare una falsa illusione di benessere, distrarli con falsi problemi. E su questo le colpe vanno ben distribuite (e ce ne sarebbe da discutere per giornate intere). Ho seriamente paura sulle privatizzazioni dei servizi essenziali che ci renderanno sempre più schiavi di questo sistema corrotto: vedi l’acqua(nonostante il referendum, sono convinto che faranno di tutto per raggiungere il loro scopo), l’energia, i trasporti… Le scie chimiche mi rovinano l’umore ogni volta che sollevando gli occhi al cielo, le intravedo. A volte, mi fermo a guardarle come se stessi guardando un ufo, per cercare di richiamare l’attenzione. Le fotografo addirittura. Ma tanta gente è convinta davvero che siano aerei di linea e che si tratti di scie di condensazione. Equitalia è davvero un’associazione a delinquere di stampo mafioso. Cartelle pazze, espropri, pignoramenti, fermi dei mezzi, etc etc. Questa è una guerra contro i poveri, contro chi ha pochi mezzi per difendersi e lotta nella disperazione. I temi sono tanti, complessi delicati, non mi voglio troppo dilungare. Parlando di me, ti dico subito che non sono una persona che ama i cerimoniali (anche per questo, forse, sono stato sempre fuori dai classici partiti politici, che ritengo la espressione massima dell’ipocrisia). Mi piace l’idea di un partito, di un’associazione, di un gruppo, dove tutti siano partecipi ed interessati attivamente, preparati culturalmente, informati con numeri e dati. Mi ritengo una persona concreta, efficiente (che spesso va al dunque senza troppi sprechi di tempo ed energia) e ben organizzata. Mi piace occuparmi di temi importanti, come quelli che si trattano in Alternativa, e non perder tempo per problemi superflui facilmente risolvibili. Vi pregherei, se fosse possibile, di indicarmi delle prime letture per iniziare ad avere una buona preparazione fondamentale per comunicare con la gente.
Saluti. Piero Lorenzo
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Caro Piero,
la tua lettera mi riempie il cuore di soddisfazione. Quello che scrivi e’ il nostro programma, e’ il nostro metodo. Non ho quasi nulla da aggiungere. Salvo un problema di tattica politica. Su cui io stesso sto riflettendo. Proclamare l’obiettivo di uscire dall’euro lo ritengo un errore. Per lo meno in questa fase, nella quale gli stessi potentati mondiali ed europei sono ancora in lotta tra di loro per decidere se lo vogliono liquidare loro, l’euro, o se conviene loro di più tenerselo. E’ una partita disperata (così io la interpreto) nella quale loro sono impegnati e alla quale noi non siamo in grado di partecipare ne’ di influire.
Quali siano i loro calcoli noi non sappiamo, perche’ non abbiamo le cifre vere in mezzo alle quali si dibattono. Scegliere in queste condizioni significa scegliere alla cieca e, magari, anche nel nostro piccolo, fare il gioco di uno dei nostri nemici contro l’altro, senza poter sapere quale dei due e’ il piu’ astuto e pericoloso. Considero la parola d’ordine “noi il debito non lo paghiamo” la migliore possibile nelle date condizioni. Perche’ ci consente due cose importanti: aggregare una forza sociale che potrebbe divenire significativa in prospettiva, e mettere in discussione la cosa piu’ cruciale, cioe’ il ritorno alla sovranita’ monetaria senza esporci all’accusa di essere stati noi ad abbattere l’euro. Quale che sia l’esito, dobbiamo sapere che sara’ doloroso per grandi masse popolari e che non abbiamo nessun bisogno di essere indicati come coloro che hanno contribuito a provocarlo. Inoltre io ritengo che un ritorno alla sovranita’ monetaria sarebbe possibile anche mantenendo l’euro, ma all’interno di un contesto europeo radicalmente mutato, con l’avvio di un nuovo processo costituente, con la cancellazione di Maastricht e Lisbona, con referendum popolari obbligatori ecc.
In sintesi: ritengo che, per ora, euro ed Europa (per l’Europa come istituzione il ragionamento dev’essere assai piu’ corposo di quello che qui appena ,accenno) godano ancora di una certa popolarità, di un appeal molto diversificato ma di cui dobbiamo tenere conto. Se sono i nemici a demolirli, per conto loro, e’ un conto (e saranno loro a dovere spiegare perche’ lo fanno; se siamo noi a gridare ai quattro venti che e’ questo che vogliamo, mi pare evidente che ci assumiamo la corresponsabilita’ di quella loro decisione. Se decideranno di mantenerlo avremo l’occasione di attaccarli per averci imposto i prezzi da pagare che ci annunciano. E potremo allora tirare almeno una parte delle somme che, al momento non siamo in grado di tirare per difetto di informazione.
Non paghiamo il debito e’ la parola d’ordine che ci consente di agire subito, a nostra volta, senza autocostringerci a scoprire tutte le nostre carte (purtroppo, non dimentichiamolo mai, assai esigue).
Un secondo ragionamento riguarda il tuo impegno. Non so la tua eta’, non so dove abiti. Ma Alternativa c’è. Iscriviti, prendi contatto con uno dei nostri gruppi sul territorio. E comincia ad agire con Alternativa e non piu’ da solo. Da come ti descrivi capisco che saresti straordinariamente utile ad un lavoro essenziale per la nostra crescita.
Letture? Inutile che ti dica quale dei miei libri leggere. Sul mio sito li troverai nella bibliografia. Ma te ne aggiungo qualcuno da dove potresti cominciare: Luigi Sertorio e Erika Renda: “Cento Watt per il prossimo miliardo di anni”. . E “I limiti dello sviluppo. Update trent’anni dopo”, del Club di Roma. Il titolo italiano non e’ preciso al 100%, ma se vai in libreria lo trovi (Edizioni Mondadori, se non erro 2002). Comincia da qui. Quando avrai finito queste due letture preliminari ci risentiamo. Nel frattempo mi auguro che tu sia già in Alternativa e che potremo discuterne insieme.
Molti cari saluti. Giulietto
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