venerdì 29 aprile 2011

Test Invalsi: in mezzo ai tagli alla scuola, un grandioso spreco

 Riprendiamo qui, con il permesso dell'autrice, una mail di Fiamma Negri, che fa il punto sulla questione dei Test Invalsi, un fantastico sistema per sprecare i soldi che stanno tagliando sulle spese fondamentali per la scuola.

Lo stile è ovviamente quello di una mail informale, ma ci è sembrata un'analisi molto importante e ben fatta.

Gli allegati cui si fa riferimento li pubblicheremo a parte.

Quest’anno sono un po’ più lenta negli aggiornamenti lo so! Anche questa mail è scritta nel mio ruolo di aderente al Tavolo per la difesa della Scuola Statale.
Le cose vanno avanti, ecco qua:

Come al solito: CERCO DI ESSERE MOLTO SCHEMATICA E NON E’ SEMPLICE. PERFAVORE LEGGETE FINO IN FONDO E INOLTRATE!

1) Il Tavolo ha una pagina Facebook  (questo il link) e anche un sito, dove metteremo tutti i documenti 
2)               TEST INVALSI: Come forse saprete verrà somministrato a maggio nell’indifferenza generale, invece il senso dell’operazione è profondo e importante. Pensiamo che una riflessione sulla valutazione nella scuola sia indispensabile e quindi:
·        il 3 Maggio dalle 17 alle 21 (Apericena alla fine!) presso la Casa della Creatività, Vicolo di Santa Maria Maggiore,n.1 (Piazza Duomo) abbiamo organizzato questo seminario: “Valutazione e libertà di  insegnamento: il ruolo dell’INVALSI” (allego il volantino) dove sarà possibile anche intervenire, fare domande, riflessioni, etc.

Vi ricordo che il test verrà somministrato secondo questo calendario:
·        11 Maggio 2011: prova di preliminare di lettura (decodifica strumentale) della durata di due minuti per la II primaria e prova di Italiano per la II e V primaria;
·         12 Maggio 2011: prova di Italiano, di Matematica e Questionario studente per la classe I della scuola secondaria di primo grado;
·         13 maggio 2011: prova di Matematica per la II e V primaria e Questionario studente per la V primaria.

Riassumo alcune considerazioni sull’INVALSI e allego un documento interessante e chiaro redatto da un gruppo di genitori di Bologna
·        Il test è molto costoso: a partire dal 2008, fino alla sua messa a regime il costo è stimato tra i 30 e gli 80 ml di Euro e si ricava dai documenti redatti dall’Università di Milano per l’INVALSI. Se pensate che nel triennio 2011/2014 sono previsti ulteriori tagli alla scuola per 13 miliardi di Euro, capite bene che la situazione è quantomeno paradossale. Solo quest’anno i costi sono 4.325.818: la fonte è la tabella 7 del bilancio del MIUR
·        Negli ultimi anni la mancanza di supplenti e i tagli orari hanno diminuito drasticamente la quantità effettiva di ore di frequenza, ed altre ore  verranno perse per fare i test! Col sistema a regime saranno ancora di più perché, come in altri paesi, riuscire nel test è così importante da condizionare l’attività in senso nozionistico.
·        Accanto al questionario relativo alla conoscenza delle materie, ne viene proposto uno che riguarda la sfera privata dei bambini e delle famiglie senza che i genitori possano visionarlo né possano visionare la normativa sulla privacy e senza chiarire gli scopi.
·         Naturalmente la questione è molto complessa: potete trovare tutti gli approfondimenti sulla pagina di Retescuole dove si trovano materiali critici, legislazione, calendari delle prove e ulteriori link. Ovviamente la legislazione anche sul sito dell’INVALSI
·        INFINE UNA CONSIDERAZIONE CONDIVISA DA MOLTI E CHE FORNISCE SPUNTI PER UNA ELABORAZIONE: la valutazione è necessaria ma deve essere un percorso condiviso che abbia come scopo non la “punizione” ma la messa in opera di pratiche che migliorino la scuola pubblica (tutta). Invece con l’INVALSI si stabilisce una classifica che “monetizza” le eccellenze senza tenere conto del contesto in cui sono inserite.
·        VI ASPETTIAMO AL SEMINARIO!!!
3)               RICORSI AL TAR: Abbiamo vinto! Purtroppo non se ne accorge nessuno perché la notizia passa in sordina:
Il TAR del Lazio ha deciso che i tagli degli organici del personale docente della scuola sono illegittimi e la normativa relativa agli organici del personale Ata è di dubbia legittimità costituzionale .
Come avevamo sempre sottolineato, quindi, tutta la “riforma epocale” è illegittima e quindi  e, se fossimo in un paese civile, il governo dovrebbe prenderne atto. IN BASE A QUESTA SENTENZA, INOLTRE, I PRECARI E GLI INSEGNANTI DANNEGGIATI POSSONO FARE RICORSO E VINCERLO ED ESSERE REINTEGRATI.
Infatti il TAR fa una cosa non usuale, dà indicazioni sui provvedimenti che il Ministero dovrebbe adottare, eccoli:
L’accoglimento delle censure comporta "necessariamente l’obbligo del riesame, da parte dell’amministrazione, delle regole relative al dimensionamento degli organici e degli orari di insegnamento".
L’Amministrazione scolastica deve pertanto:
a.      rideterminare gli organici del personale docente relativo agli anni scolastici 2009/10 e 2010/11, previo parere delle commissioni parlamentari, del Cnpi (per quanto concerne gli istituti tecnici e professionali) e della Conferenza Unificata per quanto concerne la ripartizione a livello regionale;
b.      provvedere alla ricostruzione delle posizioni dei docenti sulle rispettive graduatorie rispetto a tagli di orari e di organici, prevedendo il riconoscimento di una apposita priorità di reinserimento nelle cattedre oggetto di soppressione dei rispettivi titolari;
c.       favorire gli alunni e le famiglie per eventuali appositi transiti da uno ad un altro istituto, in conseguenza della rimodulazione dell’offerta formativa oppure altre diverse soluzioni per sopperire gli svantaggi conseguenti alle illegittimità determinate.
Visto che la situazione sarà la stessa anche l’anno prossimo cominciamo una nuova raccolta di firme per un altro ricorso
QUI e in allegato il documento del tavolo sulla questione. DIFFONDETE!

4)               SUPPLENZE: Molti dirigenti continuano a non chiamare i supplenti, ma on è una cosa accettabile Se è vero che la dotazione ordinaria per pagare le supplenze in molte scuole è finita da mesi è altrettanto vero che il ministero ha emesso una circolare nella quale dice che i fondi ci sono e verranno erogati dopo  che gli insegnanti sono stati chiamati; dice inoltre che si devono trovare insegnanti anche per le supplenze brevi. Ovviamente la cosa non è facile ma riteniamo che I Dirigenti abbiano il dovere di risolvere i problemi e non di cercare solamente di trovare la soluzione meno impegnativa per il Ministero. Chi paga per  questi risparmi sono i nostri ragazzi! iN una classe della  scuola di mio figlio non hanno insegnante di inglese da 1 mese e mezzo e i ragazzi vagano, in compenso  l’insegnante  titolare è tornata giusto per fare una verifica�>
5)               Inoltre vi segnalo l’esito positivo di un’azione promossa dal CODACONS: è stata infatti accolta la prima class action italiana contro la Pubblica Amministrazione. In questo caso, l’azione è stata avviata contro il Ministero della Pubblica Istruzione, e fa riferimento alle cosiddette “classi pollaio”, ossia quelle aule scolastiche (che il Codacons ha raccolto in un apposito elenco depositato al Tar) nelle quali il numero di alunni supera i limiti fissati dalla legge, con grave danno per la sicurezza di studenti e insegnanti.
Ecco il link dove potete leggere per esteso al notizia
6)               Aggiungo l’ultima ferale notizia: nel DPF 2011 (Documento di Economia e Finanza) c'è lo spianamento della scuola pubblica italiana perché tra il 2012 e il 2014 saranno tagliati ancora ogni anno quattro miliardi e 561 milioni di Euro, si capisce l’enormità delle cosa anche senza commenti. La Gelmini a Ballarò ha detto che non sono tagli ma “risparmi”. In totale, nei 5 anni di questo governo i tagli alla scuola arrivveranno a 22 miliardi, una cosa insopportabile direi: la percentuale di spesa per l’istruzione sul PIL già al 4,2 % 
(contro il 5,2 UE) scenderà fino al 3,2. Vi allego un intervento dettagliato di Francesco Casale (insegnante).

Naturalmente le questioni sono ancora tantissime, ma sono già troppo lunga!
Se avete problemi non esitate a scrivere!
A presto, Fiamma


Fiamma Negri
fiammagri@tiscali.it

mercoledì 20 aprile 2011

Gli allievi di Don Milani scrivono al Presidente Napolitano

(Fonte: Pisanotizie)

"Assistiamo a un uso costante della legge per difendere l'interesse di pochi, addirittura di uno solo, contro l'interesse di tutti"

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"I Ragazzi di Barbiana", allievi di Don Milani, tra i quali anche Francuccio Gesualdi, fondatore e animatore del centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano, hanno deciso di prendere carta e penna e scrivere una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. 

Un testo, che pubblichiamo di seguito, in cui si denuncia la corruzione del sistema politico del nostro paese e si lancia un accorato allarme per il pericolo che sta attraversando la nostra democrazia.

Signor Presidente,
lei non può certo conoscere i nostri nomi: siamo dei cittadini fra tanti di quell'unità nazionale che lei rappresenta.

Ma, signor Presidente, siamo anche dei "ragazzi di Barbiana". Benché nonni ci portiamo dietro il privilegio e la responsabilità di essere cresciuti in quella singolare scuola, creata da don Lorenzo Milani, che si poneva lo scopo di fare di noi dei "cittadini sovrani". Alcuni di noi hanno anche avuto l'ulteriore privilegio di partecipare alla scrittura di quella Lettera a una professoressa che da 44 anni mette in discussione la scuola italiana e scuote tante coscienze non soltanto fra gli addetti ai lavori.

Il degrado morale e politico che sta investendo l'Italia ci riporta indietro nel tempo, al giorno in cui un amico, salito a Barbiana, ci portò il comunicato dei cappellani militari che denigrava gli obiettori di coscienza. Trovandolo falso e offensivo, don Milani, priore e maestro, decise di rispondere per insegnarci come si reagisce di fronte al sopruso. Più tardi, nella Lettera ai giudici, giunse a dire che il diritto - dovere alla partecipazione deve sapersi spingere fino alla disobbedienza: "In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso dire ai miei ragazzi che l'unico modo d'amare la legge è d'obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste ( cioè quando avallano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate".

Questo invito riecheggia nelle nostre orecchie, perché stiamo assistendo ad un uso costante della legge per difendere l'interesse di pochi, addirittura di uno solo, contro l'interesse di tutti. Ci riferiamo all'attuale Presidente del Consiglio che in nome dei propri guai giudiziari punta a demolire la magistratura e non si fa scrupolo a buttare alle ortiche migliaia di processi pur di evitare i suoi.

In una democrazia sana, l'interesse di una sola persona, per quanto investita di responsabilità pubblica, non potrebbe mai prevalere sull'interesse collettivo e tutte le sue velleità si infrangerebbero contro il muro di rettitudine contrapposto dalle istituzioni dello stato che non cederebbero a compromesso. Ma l'Italia non è più un paese integro: il Presidente del Consiglio controlla la stragrande maggioranza dei mezzi radiofonici e televisivi, sia pubblici che privati, e li usa come portavoce personale contro la magistratura. Ma soprattutto con varie riforme ha trasformato il Parlamento in un fortino occupato da cortigiani pronti a fare di tutto per salvaguardare la sua impunità.

Quando l'istituzione principe della rappresentanza popolare si trasforma in ufficio a difesa del Presidente del Consiglio siamo già molto avanti nel processo di decomposizione della democrazia e tutti abbiamo l'obbligo di fare qualcosa per arrestarne l'avanzata.

Come cittadini che possono esercitare solo il potere del voto, sentiamo di non poter fare molto di più che gridare il nostro sdegno ogni volta che assistiamo a uno strappo. Per questo ci rivolgiamo a lei, che è il custode supremo della Costituzione e della dignità del nostro paese, per chiederle di dire in un suo messaggio, come la Costituzione le consente, chiare parole di condanna per lo stato di fatto che si è venuto a creare. Ma soprattutto le chiediamo di fare trionfare la sostanza sopra la forma, facendo obiezione di coscienza ogni volta che è chiamato a promulgare leggi che insultano nei fatti lo spirito della Costituzione. Lungo la storia altri re e altri presidenti si sono trovati di fronte alla difficile scelta: privilegiare gli obblighi di procedura formale oppure difendere valori sostanziali. E quando hanno scelto la prima via si sono resi complici di dittature, guerre, ingiustizie, repressioni, discriminazioni.

Il rischio che oggi corriamo è lo strangolamento della democrazia, con gli strumenti stessi della democrazia. Un lento declino verso l'autoritarismo che al colmo dell'insulto si definisce democratico: questa è l'eredità che rischiamo di lasciare ai nostri figli. Solo lo spirito milaniano potrà salvarci, chiedendo ad ognuno di assumersi le proprie responsabilità anche a costo di infrangere una regola quando il suo rispetto formale porta a offendere nella sostanza i diritti di tutti. Signor Presidente, lasci che lo spirito di don Milani interpelli anche lei.
Nel ringraziarla per averci ascoltati, le porgiamo i più cordiali saluti.

Francesco Gesualdi, Adele Corradi, Nevio Santini, Fabio Fabbiani, Guido Carotti, Mileno Fabbiani, Nello Baglioni, Franco Buti, Silvano Salimbeni, Enrico Zagli, Edoardo Martinelli, Aldo Bozzolini

lunedì 18 aprile 2011

Roberto Malini, ufologo pubblicitario, attacca Vittorio Arrigoni. E Repubblica ci casca

Vengo a sapere che Repubblica ha pubblicato un articolo di un certo Roberto Malini, in cui afferma che Vittorio Arrigoni sarebbe stato “ucciso da Hamas”.
Qui, noi non abbiamo mai detto che Vittorio Arrigoni sia stato ucciso dagli israeliani: cui prodest non costituisce per noi prova, e l’imbecillità umana è capace di orrori inimmaginabili.
Ma immaginarsi che Hamas decida di murare l’unica crepa nel muro mediatico che lo circonda, eliminando l’unica voce occidentale che parli a favore dei prigionieri di Gaza: beh, ci vuole una fantasia sbrigliata ben maggiore di quella di chi ha scritto i Protocolli dei Savi di Sion.
Certo, Roberto Malini potrebbe essere un esperto di Gaza, uno di quelli che quando assiste a un incontro segreto di Hamas, lo scambiano per uno di loro. Magari sa cose che un povero laureato in lingue orientali, come il sottoscritto, non sa. Quando c’è qualcuno che ne sa più di me, me ne sto zitto.
Ma Roberto Malini, ammesso a scrivere su Repubblica, non è uno che sta a Gaza.
Non è nemmeno un giornalista.
E’ un artista alternativo e ufologo italiano che fa il pubblicitario per l’IBM e che ha fondato una macchina per comunicati stampa, chiamata Everyone Group.