venerdì 21 gennaio 2011

Per l'Acqua Bene Comune, il punto sul referendum


REPORT RIUNIONE
COMITATO REFERENDARIO 2 SI PER L'ACQUA BENE COMUNE
Roma, 14 gennaio 2011

Presenti: Ass. Ya Basta, Attac Italia, Forum Ambientalista, Laboratorio Politico Alternativa, Progetto Uniti e Diversi, Fp Cgil, Comitato Italiano Contratto Mondiale sull'Acqua, Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua, Action Roma, Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica "Bruno Arcuri", Segreteria Campagna Referendaria Acqua Bene Comune, Amici di Beppe Grillo, SEL, Associazione Nazionale Giuristi Democratici, Legambiente Nazionale, Transform! Italia, ACLI, ARCI, USB, Rete@sinistra, A Sud, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Ass. Michele Mancino, Comitato Acqua Pubblica Molise, Sinistra Critica.

La riunione è iniziata con l’analisi della decisione della Corte Costituzionale sull’ammissibilità dei quesiti referendari.
La Corte ha dichiarato ammissibili due dei nostri quesiti e ne ha cassato un terzo, oltre a quello proposto dall’IDV.

Tutti hanno condiviso un giudizio sostanzialmente positivo dell’esito, perché, pur tenendo conto del fatto che la bocciatura del secondo quesito priva della possibilità di pronunciarsi direttamente per l’abrogazione delle forme societarie basate sulle SpA, non muta la sostanza politica della campagna referendaria, sintetizzabile nello slogan “Fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua”, con un quesito che abroga totalmente il cosiddetto decreto Ronchi da una parte ed un quesito che, abrogando dalla tariffa la remunerazione del capitale investito, consente dall’altra un voto che si pronunci per la ripubblicizzazione dell’acqua.
Si è condivisa la necessità che i contenuti del quesito bocciato vengano culturalmente recuperati nella realizzazione della campagna, che a tutti gli effetti dovrà essere una campagna per la ripubblicizzazione dell’acqua.
Si è inoltre accennata una discussione intorno al fatto che il primo quesito, abrogando l’intero decreto Ronchi, incide non solo sul servizio idrico, ma anche sull’insieme dei servizi pubblici locali, con particolare rilievo sui servizi ambientali e sul trasporto pubblico locale. L’idea condivisa è quella di mantenere un’impostazione della campagna referendaria focalizzata come campagna per la ripubblicizzazione dell’acqua, in quanto elemento costitutivo del nostro percorso, considerando l’estensione del blocco della messa sul mercato degli altri servizi pubblici locali, come valore secondario e positivo per coinvolgere fasce sociali e mondo del lavoro dentro il percorso referendario.

E’ stato sottolineato come, a fronte dei poteri forti schierati contro i referendum, abbia pesato, nella scelta della Corte Costituzionale, il dato numerico delle firme raccolte e la grande campagna di sensibilizzazione messa in atto, permettendo così di raggiungere già un primo significativo risultato: su un bene che a tutte e tutti appartiene, per la prima volta sarà l’intero popolo italiano a potersi pronunciare.

Moltissimi interventi hanno sottolineato la necessità che a tutte e tutti diventi chiara la svolta impressa con il positivo risultato ottenuto dalla Corte Costituzionale: adesso i referendum sono una realtà ed è bene che tutti, dalla più grande rete e organizzazione nazionale al più piccolo comitato territoriale, siano consapevoli del fatto che da ora la campagna referendaria è a tutti gli effetti avviata e necessita delle massime energie possibili da parte di ciascuno.

In questo senso, una prima decisione presa è quella di avviare una serie di incontri con valenza interna ed esterna. Sul lato interno, al fine di riprodurre ed estendere il coinvolgimento diretto di tutti gli aderenti al Comitato Promotore; sul lato esterno, per avviare sinergie con reti e movimenti che possono diventare alleati nell’attivazione della campagna referendaria (movimenti contro il nucleare e per la difesa del territorio e dei beni comuni, movimenti della scuola, università, ricerca etc.) e con reti, movimenti e organizzazioni con cui si vogliono instaurare relazioni per far comprendere l’importanza della partita in gioco (reti e associazioni degli agricoltori, reti sindacali, associazioni dei consumatori etc.).

Al fine di procedere all’adeguata organizzazione della rete dei comitati referendari nei territori, si è deciso di dare un nome definitivo al Comitato, da replicare in tutti i territori e da comunicare ai mass media. A questo proposito, si è aperta una consultazione, iniziata nella riunione e proseguita successivamente nella mailing list, che è approdata alla definizione “Comitato Referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune”.
Si è deciso altresì di convocare per l’inizio di febbraio una giornata di conferenza stampa congiunta a livello nazionale e in tutti i territori per annunciare l’avvenuta costituzione del Comitato, per lanciare l’avvio della campagna referendaria.

La riunione è proseguita affrontando i prossimi obiettivi politici del percorso referendario.
A questo proposito, si è condivisa la necessità di rilanciare l’obiettivo della moratoria, ora più che mai necessario visto che i referendum sono una realtà e non più una possibilità, e di chiedere l’accorpamento della data del voto referendario con quella che verrà designata per le elezioni amministrative.
Per quanto riguarda la moratoria, si prevede la pressione su tutti i partiti presenti in Parlamento e su tutti gli enti locali, affinché venga rispettato il diritto democratico di voto referendario, senza ulteriori accelerazioni nei processi di privatizzazione.
Per quanto riguarda la richiesta di accorpamento delle date di voto, oltre agli incontri con i partiti, verrà richiesto incontro con il Presidente del Consiglio e con il Presidente della Repubblica, motivando la richiesta sia come elemento per favorire la partecipazione, sia come elemento di risparmio di un’ulteriore spesa pubblica.

L’avvio della campagna referendaria comporta un deciso avvio della campagna di autofinanziamento, nelle modalità partecipative previste e approvate da tempo (donazione o sottoscrizione di quote con restituzione in caso di raggiungimento del quorum): a questo proposito si è chiesto a tutti gli aderenti al Comitato Promotore e al Comitato di Sostegno di farsi carico della sottoscrizione e di farlo con tempi e stanziamenti adeguati, come da quote proporzionali già precedentemente proposte in occasione della campagna di raccolta firme (che si allegano al presente report). Al fine di evitare le discrepanze tra quanto richiesto e quanto effettivamente versato si richiede di confermare la conformità della cifra proposta.
Si è confermata la data del week end del 5/6 febbraio come giornata nazionale per il lancio della campagna di autofinanziamento, con iniziative in tutto il paese e in tutti i territori da replicare ed estendere per tutti i mesi di febbraio e marzo.

Da più parti si è sottolineata l’importanza che da questo momento assumerà il mondo dell’informazione e a questo proposito si è condivisa la necessità di istituire un gruppo di lavoro che, coordinato dall’ufficio stampa della segreteria, monitori e sappia intervenire nei vari passaggi della campagna.

E’ stata inoltre annunciata la realizzazione dell’assemblea nazionale degli Enti Locali per l’acqua pubblica, che si terrà a Roma il 21 gennaio, sottolineando l’importanza strategica di una relazione stretta con gli stessi per il successo della campagna referendaria.

Si è inoltre annunciata, come risultato del gruppo di lavoro sul nuovo modello di finanziamento del servizio idrico, la prossima preparazione di un convegno nazionale che serva da lancio della proposta come elemento forte del percorso per la ripubblicizzazione.

E’ stata infine ribadita e assunta la proposta di realizzare per il prossimo 19 marzo una grande manifestazione nazionale a Roma per il SI ai referendum, per la ripubblicizzazione dell’acqua e per la difesa dei beni comuni, in merito alla quale già dall’inizio di febbraio partiranno le riunioni di organizzazione della stessa, in modo da produrre la più ampia partecipazione possibile e l’adeguato lancio dell’ultima tappa verso il voto della primavera.

La riunione è stata da ultimo informata della richiesta pervenuta telefonicamente da parte dell’IdV per un incontro finalizzato alla proposta di unificazione dei comitati promotori referendari su acqua e nucleare. La riunione si è al proposito pronunciata per rispondere favorevolmente alla richiesta di incontro se formalizzata - cosa sinora non avvenuta - precisando da subito la netta contrarietà all’unificazione dei comitati promotori, in quanto frutto di percorsi estremamente differenti (da una parte una grande coalizione sociale dal basso, dall’altra un partito), poco efficace nel dispiegamento delle energie necessarie alla campagna referendaria e proposta da un partito che per tutto il percorso, dalla raccolta delle firme fino alla sentenza della Corte Costituzionale, si è posto in contraddizione diretta con i movimenti per l’acqua.
Le sinergie fra i due temi - acqua e nucleare - così immediate nella sensibilità della grandissima parte degli attivisti dell’acqua, dovranno trovare momenti di intreccio forte durante la campagna referendaria, senza che questo comporti una commistione inutile tra i due comitati promotori.
  
Segreteria Operativa Comitato Referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune
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Paolo Carsetti

Segreteria Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel. 06 6832638; Fax.06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00; Cell. 333 6876990
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org - www.referendumacqua.it

Hans Jonas, secondo incontro con Fabio Bentivoglio a Firenze

locandina-alternativa

venerdì 14 gennaio 2011

Firmiamo l'appello della FIOM

 Il movimento Alternativa invita a firmare questa petizione della FIOM.

Abbiamo convocato lo sciopero generale dei metalmeccanici per il 28 gennaio; è una tappa fondamentale per la riconquista del Contratto Nazionale e la salvaguardia dei diritti nei luoghi di lavoro.
La scelta compiuta dalla Fiat alle Carrozzerie di Mirafiori e a Pomigliano D’Arco è un atto antisindacale, autoritario e antidemocratico senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali del nostro paese dal dopoguerra.

È un attacco ai principi e ai valori della Costituzione Italiana e alla democrazia perché calpesta la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici di decidere a quale sindacato aderire per difendere collettivamente i propri diritti e di eleggere i propri rappresentanti in azienda.

Chi non firma scompare e chi firma diventa un sindacato aziendale e corporativo guardiano delle scelte imposte dalla Fiat. Si annullano il Contratto Nazionale di Lavoro e peggiorano le condizioni di fabbrica, si aumenta lo sfruttamento e l’orario di lavoro, si lede ogni diritto di sciopero e si riduce la retribuzione a chi si ammala cancellando così in colpo solo anni di lotte e di conquiste.

Il ricatto di Marchionne è coerente con la distruzione della legislazione del lavoro in atto che vuol rendere tutti soli e precari; è la stessa logica regressiva messa in pratica dal Governo con l’attacco al diritto allo studio e alla ricerca attuato attraverso l’approvazione del Ddl Gelmini e il taglio ai fondi per l’informazione e la cultura. Si mettono così sotto scacco principi democratici di convivenza civile fondamentali.

La Fiom considera il lavoro un bene comune e per questo il 16 ottobre dopo il ricatto/referendum illegittimo imposto dalla Fiat a Pomigliano ha dato vita a una grande manifestazione, aperta a tutti coloro che sono impegnati nella difesa di diritti e libertà costituzionali inviolabili.

Lo sciopero generale proclamato per il 28 gennaio della categoria e le manifestazioni dopo il ricatto/referendum di Mirafiori hanno lo stesso obiettivo: come ha dimostrato l’introduzione delle deroghe nel Contratto Nazionale dei metalmeccanici firmato da Federmeccanica e le altre organizzazioni sindacali, quando si ledono diritti fondamentali la ferita non si circoscrive ma travolge progressivamente tutto il mondo del lavoro.

La Fiom è impegnata a sostenere il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro senza deroghe, a difendere la legalità, la democrazia e la libertà di rappresentanza sindacale, a combattere la precarietà e il dominio del mercato che divorano la vita delle persone e compromettono la coesione sociale e il futuro del paese.

Chiediamo a tutte le persone, le associazioni e i movimenti che condividono queste ragioni di sostenere la lotta dei metalmeccanici e di firmare questo nostro appello.

Referendum contro la privatizzazione dell'acqua, la Corte Costiuzionale approva

Comunicato stampa del Comitato Promotore dopo il responso della Corte sull'ammissibilità del referendum.



COMUNICATO STAMPA

Sì della Consulta, adesso la parola ai cittadini

La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.
Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del terzo quesito, ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.
Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull'abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.
Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Da oggi inizia l'ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.

Roma, 12 gennaio 2011

mercoledì 12 gennaio 2011

Movimento Agende Rosse di Firenze

 Ciao, ti  segnalo questo incontro di lavoro che ho organizzato per le Agende Rosse. E' il primo di una serie di incontri con elementi culturali.
Sarei onorato di avervi con noi, invito estensibile ai membri della associazione, ovviamente.

Claudio Mazzoccoli
Referente Movimento Agende Rosse di Salvatore Borsellino
Firenze e Provincia

Caro amico, cara amica,

Segnaliamo con piacere  questo Evento riservato al Movimento Agende Rosse di Firenze e Provincia
Confermate la partecipazione per darmi il tempo di preparare la losgtistica.
Ora
giovedì 13 gennaio · 20.15 (circa) - 22.00 (circa)

Luogo Firenze, Circolo ARCI R. Andreoni
Via Antonio D'Orso n° 8 - 50135 Firenze.
Florence, Italy

Creato da

Maggiori informazioni Come promesso, corso del 2011 vorrei dare la possibilità agli aderenti al movimento Agende Rosse di Firenze e Provincia di ritrovarsi e partecipare ad iniziative ed incontri dalle quali emerga cultura ed impegno per la Giustizia.
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Ho organizzato, con la partecipazione della Associazione Articolo 53, un incontro di circa un'ora e mezzo sul tema del Sistema Tributario.
Servirà per chiarire bene cosa favorisce, oltre alla fidelizzazione territoriale, lo sviluppo della Criminalità anche di stampo mafioso.
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La sessione si terrà presso il Circolo ARCI "R. Andreoni" , Via Antonio D'Orso n° 8 - 50135 Firenze.

La data è Giovedi 13 Gennaio con inizio alle 20.15 circa
Iscrivetevi per garantire il numero e la dimensione della sala..

sabato 8 gennaio 2011

Appello per la Maremma

di Coordinamento Valutazione e Osservazione del Polo Logistico di Braccagni

La Maremma, uno degli ultimi grandi territori italiani ricchi di paesaggi e spazi liberi, campagne e boschi, flora e fauna, tradizioni e gastronomia, sta per essere sommersa da una “colata” di interventi industriali e para-industriali, che finiranno con lo snaturarla completamente, sottraendo al futuro della comunità ambienti, ecosistemi ed agro-ecosistemi sempre più preziosi, e sostituendoli con “poli” artificiali, sterilizzati e mineralizzati.

Con il nuovo PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) l’attuale Presidente della Provincia di Grosseto annuncia che «la gran parte del territorio passa da “esclusiva” a “prevalente funzione agricola”».

Spot di Alternativa sulle centrali nucleari

venerdì 7 gennaio 2011

Marino Badiale e Massimo Bontempelli, Civiltà Occidentale

La Civiltà Occidentale appare oggi in drammatico, forse irreversibile declino... Conoscerne i pilastri e comprendere perchè sono oggi in crisi è l'obiettivo del libro di Marino Badiale e Massimo Bontempelli, Civiltà Occidentale - Un'apologia contro la barbarie che viene (Il Canneto, 2009). Una videointervista a Marino Badiale illustra i temi forti del libro.

mercoledì 5 gennaio 2011

Tagli alla salute, spese militari: un incontro a Firenze

"Il danno e la beffa. I tagli drastici alle spese per lavoro, welfare e cultura sono il drammatico danno; il contemporaneo ampliamento delle spese militari è la inquietante beffa". Questo tema verrà socializzato col contributo di Lisa Clark nell'incontro alle "Baracche" dell'Isolotto, via Aceri 1 Firenze, domenica mattina 9 gennaio 2011 ore 10,30.

In un periodo di grave crisi economica, per affrontare la quale il governo e i politici richiedono ai cittadini sacrifici sia diretti che attraverso la riduzione dei servizi, in cui le imprese spesso usano l’arma ricattatoria del mantenimento dei posti di lavoro per estorcere ai lavoratori concessioni e rinunce, stupisce (ma forse neanche troppo) e sconcerta sapere quante risorse vengono assegnate al settore militare.

A questo proposito riportiamo uno stralcio dell’intervento di Umberto Veronesi su l’Espresso :"

[…] Me lo dicono spesso che sono un utopista, un sognatore di mondi impossibili. Me l’hanno ripetuto anche l’anno scorso quando ho chiamato a raccolta scienziati e premi Nobel da tutto il mondo per fondare il movimento Science for Peace e per chiedere a tutti i governi di investire non nella politica degli armamenti ma in quella del progresso, che significa portare il benessere dove c’è la fame, la salute dove c’è la malattia. 

Non è forse assurdo che in piena crisi economica, che tocca tutte le nazioni, quando non riusciamo più a mantenere le nostre famiglie e gli ospedali non vengono ristrutturati, e l’accesso alle cure adeguate non è garantito a tutti, e la ricerca scientifica che potrebbe dare una nuova spinta al benessere langue nei laboratori deserti, è assurdo che si pensi ancora a fabbricare più armamenti e a comprare costosissimi aerei supersonici che non utilizzeremo mai ? […] Per la ricerca contro il cancro, che causa 150000 morti ogni anno, l’Italia spende annualmente circa 225 milioni di dollari, mentre ne destina 20 miliardi alle spese militari. Abbiamo allora più a cuore le armi che i malati? ".

La Comunità dell'Isolotto Firenze