mercoledì 5 gennaio 2011

Tagli alla salute, spese militari: un incontro a Firenze

"Il danno e la beffa. I tagli drastici alle spese per lavoro, welfare e cultura sono il drammatico danno; il contemporaneo ampliamento delle spese militari è la inquietante beffa". Questo tema verrà socializzato col contributo di Lisa Clark nell'incontro alle "Baracche" dell'Isolotto, via Aceri 1 Firenze, domenica mattina 9 gennaio 2011 ore 10,30.

In un periodo di grave crisi economica, per affrontare la quale il governo e i politici richiedono ai cittadini sacrifici sia diretti che attraverso la riduzione dei servizi, in cui le imprese spesso usano l’arma ricattatoria del mantenimento dei posti di lavoro per estorcere ai lavoratori concessioni e rinunce, stupisce (ma forse neanche troppo) e sconcerta sapere quante risorse vengono assegnate al settore militare.

A questo proposito riportiamo uno stralcio dell’intervento di Umberto Veronesi su l’Espresso :"

[…] Me lo dicono spesso che sono un utopista, un sognatore di mondi impossibili. Me l’hanno ripetuto anche l’anno scorso quando ho chiamato a raccolta scienziati e premi Nobel da tutto il mondo per fondare il movimento Science for Peace e per chiedere a tutti i governi di investire non nella politica degli armamenti ma in quella del progresso, che significa portare il benessere dove c’è la fame, la salute dove c’è la malattia. 

Non è forse assurdo che in piena crisi economica, che tocca tutte le nazioni, quando non riusciamo più a mantenere le nostre famiglie e gli ospedali non vengono ristrutturati, e l’accesso alle cure adeguate non è garantito a tutti, e la ricerca scientifica che potrebbe dare una nuova spinta al benessere langue nei laboratori deserti, è assurdo che si pensi ancora a fabbricare più armamenti e a comprare costosissimi aerei supersonici che non utilizzeremo mai ? […] Per la ricerca contro il cancro, che causa 150000 morti ogni anno, l’Italia spende annualmente circa 225 milioni di dollari, mentre ne destina 20 miliardi alle spese militari. Abbiamo allora più a cuore le armi che i malati? ".

La Comunità dell'Isolotto Firenze

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