martedì 5 luglio 2011

Una firma che fa terra bruciata nel lavoro come bene comune

di Stefania Corucci, dirigente di Alternativa Toscana

Tra le motivazioni dello sciopero generale indetto il 6 maggio scorso dalla CGIL risaltava la difesa del contratto nazionale di lavoro. Tanti lavoratori e lavoratrici vi hanno aderito fiduciosi della necessità di condurre questa battaglia. A distanza di un mese è mezzo è arrivata la verità: quello sciopero era una finzione, come alcune voci critiche avevano già segnalato, e l’accordo sottoscritto il 28 giugno con Confindustria, CISL e UIL ne è la conferma.

(leggere il resto su Megachip)

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