mercoledì 16 maggio 2012

Tav, anche la direttrice dell'Accademia preoccupata per la città di Firenze.

Riprendiamo da l'Altracittà

I lavori della Tav a Firenze? “Sono molto preoccupata per quello che potrà accadere, visto quello che è già successo a Bologna e nel Mugello: mi sembra assurdo esporre una città come questa a rischi del genere, per un vantaggio solo apparente, minimo, quando altri, in realtà, sono i veri grandi vantaggi che ci obbligano a subire tutto questo”.
Lo ha detto stamani a Firenze, a margine della presentazione di una mostra, la direttrice della Galleria dell’Accademia, Franca Falletti, rispondendo ai cronisti che le chiedevano se avesse paura che le vibrazioni per gli scavi del tunnel potessero danneggiare l’ospite più prestigioso del museo, il David di Michelangelo, così come da tempo ipotizzato dall’architetto Fernando De Simone, esperto di costruzioni sotterranee. In proposito, Falletti ha spiegato, ribadendo di essere ”più preoccupata per la città” che per la celebre scultura, che, all’interno della Galleria le vibrazioni possono essere tenute sotto controllo perchè – ha detto – noi abbiamo un monitoraggio continuo, quindi nel momento in cui queste aumentassero ce ne renderemmo conto subito e saremmo anche, immagino, in grado di fermarle”.
”Quello che non può essere fermato invece – è stata poi la riflessione della direttrice – è il dissesto idrogeologico per il territorio, che è il rischio più insidioso nella realizzazione del tunnel e non credo sia stato adeguatamente calcolato, anche perchè per calcolarlo bisognerebbe conoscere esattamente il terreno su cui poggia la città e i suoi circondari; e non mi risulta che questa indagine conoscitiva sia stata fatta”.

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