giovedì 2 dicembre 2010

L'11 dicembre Giornata Europea contro le Grandi Opere Inutili

APPELLO EUROPEO


Noi cittadine e cittadini, associazioni e movimenti firmatari della Carta di Hendaye – Dichiarazione comune del 23 gennaio 2010, chiamiamo le cittadine e i cittadini europei a mobilitarsi per fare dell’11 dicembre 2010 una giornata di resistenza coordinata in differenti Paesi d’Europa intorno al tema del trasporto ferroviario.

Da parecchio tempo abbiamo lanciato l’allarme per segnalare gli impatti negativi e irreversibili derivanti dalla costruzione di nuove linee ferroviarie dedicate all’Alta Velocità e alle autostrade ferroviarie, alla privatizzazione della loro gestione e all’aumento dell’indebitamento pubblico grazie a questi progetti faraonici.

Siamo convinti che l’unione delle nostre lotte a quelle di altre resistenze popolari intorno al tema delle Grandi Opere Inutili, che comprende ovviamente l’Alta Velocità ferroviaria, sia inevitabile e benvenuta.

Per questa ragione invitiamo le cittadine e i cittadini, le associazioni e i movimenti che lottano contro questi progetti smisurati e inutili in tutta Europa a unirsi a noi l’11 dicembre 2010.


SI’ alla modernizzazione della rete ferroviaria esistente
NO allo spreco dell’Alta Velocità Ferroviaria


Oggi in Europa vi è ampio consenso sulla necessità che siano attivati investimenti affinché il servizio di trasporto ferroviario passeggeri e merci divenga attraente, accessibile a tutti, capace di servire in modo equilibrato i territori e di armonizzare lo sviluppo economico.

Questa comune visione deriva dalla consapevolezza del crescente pericolo dell’impatto dei mezzi di trasporto e delle infrastrutture sull’ambiente, del rischio di compromettere la sopravvivenza alimentare e la salute delle generazioni future, del preoccupante esaurimento delle ricchezze naturali, delle energie non rinnovabili, della biodiversità e delle terre fertili.

L’impoverimento derivante dalla crisi mondiale suggerisce di indirizzare gli investimenti del denaro pubblico verso progetti adatti a sostenere prioritariamente i più bisognosi prima di offrire a pochi il lusso – pagato da tutti – di viaggiare più velocemente.

Invochiamo il principio di precauzione e chiediamo :

L’arresto immediato di tutti gli smisurati progetti in corso di linee ad Alta Velocità e delle autostrade ferroviarie a causa dei pericoli socio/economici e ambientali derivanti dalla loro realizzazione.
La modernizzazione, la manutenzione e l’ottimizzazione delle linee esistenti è la soluzione sufficiente, accettabile dal punto di vista ambientale e ad un costo finanziario inferiore della costruzione di nuove linee.

Sappiamo che le GRANDI OPERE INUTILI sono promosse per trasferire denaro pubblico nelle mani dei grandi costruttori e sono sostenute da una costosa propaganda per l’ottenimento del consenso popolare con argomenti seducenti e ipnotici.

La giornata di sabato 11 dicembre è organizzata dal Movimento NO TAV insieme alle associazioni e ai movimenti firmatari della Carta di Hendaye.

I Comitati No TAV sono impegnati da 21 anni, con una opposizione popolare e nonviolenta, ad impedire la realizzazione della nuova ferrovia Lione Torino, un’opera devastatrice della natura, dannosa per la salute dei cittadini, inutile perché esiste già un validissimo collegamento ferroviario.

Le cittadine e i cittadini che aderiscono ai Comitati No TAV sono le sentinelle dei territori e per primi hanno compreso che la realizzazione di questa ferrovia è un errore, lo hanno dimostrato con duro lavoro, studio e l’aiuto di scienziati ed economisti.

L’APPELLO che il Movimento No TAV lancia è rivolto alle cittadine e ai cittadini che lottano contro le GRANDI OPERE INUTILI e contro lo SPRECO del DENARO PUBBLICO.

SI’ ALLE PICCOLE GRANDI OPERE A DIFESA DEL “BEL PAESE”
NO ALLO SPRECO DELL’ALTA VELOCITA’
SI’ AGLI INVESTIMENTI PER MIGLIORARE IL TRASPORTO LOCALE E LE LINEE FERROVIARIE ESISTENTI
NO ALLA SPRECO DEL NOSTRO DENARO
NO AI CACCIA BOMBARDIERI F35
NO ALLE CENTRALI NUCLEARI
NO ALLE GRANDI OPERE INUTILI E DEVASTATRICI
NO AGLI INCENERITORI E ALLE DISCARICHE
SI’ AL RECUPERO DELLA MATERIA E AI RIFIUTI ZERO

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